lunedì 30 agosto 2021

Allattamento: capitolo chiuso

Nella mia vita ho posto fine a diverse relazioni e situazioni che non mi facevano bene, ed è stato, quindi, piuttosto semplice chiudere. Dopo mi sono sentita libera, marchiata per sempre da quelle esperienze, ma sicuramente pronta ad affrontare nuove avventure in maniera positiva.

Questa volta, nonostante, io stessi vivendo una delle cose più belle della mia vita, l'allattamento, mi sono sentita pronta ad affrontare la sua fine. L'ho fatto con la consapevolezza che ciò avrebbe significato far crescere mia figlia, sentirla un pò "meno mia". Per una madre, è davvero una cosa orribile questa, nonostante la coscienza di sapere perfettamente di non star commettendo un errore, perchè prima o poi i bimbi si divezzano dal seno.. ma io ero veramente distrutta.

In tantissime mamme in cerca di consigli, mi avete chiesto come sia avvenuto, come io ci sia riuscita, l'impatto su Ginevra, sul mio seno, ecc.. per questo ho deciso di scrivervi sul mio blog, per potervi spiegare tutto nel dettaglio, come ho fatto con le mie amiche più care con cui ho condiviso questo racconto.

Nell'arco di questi due anni, ho allattato Ginevra a richiesta. 
Era tutto ciò che desideravo, guardare i suoi occhietti dolci mentre con la boccuccia aperta come un uccellino pronto a cibarsi, cercava il mio seno per bere il mio latte. L'ho fatto di giorno, di notte, mentre cucinavo, mentre mangiavo, mentre facevo pipì, mentre le cambiavo il pannolino, sull'aereo, in autogrill in macchina, durante un viaggio, sul lettone, sotto al piumone, mentre camminavo, in mezzo alla gente... l'ho fatto sempre e comunque e nonostante tutto perchè io avevo bisogno della mia bambina esattamente come Lei aveva bisogno della sua Mamma.
Vi dico questo, non solo per farvi scendere la lacrimuccia, ma per sottolineare che non mi sono mai e dico MAI lamentata di avere stanchezza o sonno visto che si e no dormivo davvero 3 ore a notte... ma era arrivato il nostro momento e, credetemi, con la morte nel cuore, ho preso questa decisione.

L'ho presa perchè, nonostante ai miei occhi Ginevra è e sarà sempre piccola ♥ ho compreso che stava crescendo e che con l'allattamento questa fase in qualche modo veniva rallentata. Mille risvegli di notte, pianti, ricerche disperate della tetta, non la facevano riposare bene e lasciando perdere il mio riposo, che ho sempre messo in fondo alla lista, il suo per me è fondamentale perchè da quello dipende tutta la giornata successiva. L'ho presa perché anche a ora di cena, se arrivava il momento della fame, per lei poteva risolversi solo con la tetta in bocca, accantonando il piatto di pasta o di carne. Idem in auto, per i viaggi lunghi, ma anche per i tragitti brevi (ci fermavamo in un'area di sosta e l'allattavo, mai con l'auto in marcia!)

Non a caso ho preso questa decisione in ritorno dalla Sicilia, quest'estate. Ero stremata dal sentirla piangere e lamentare ed ho capito che in fondo, questo allattamento, non le stava permettendo di crescere e di essere libera di farlo.

Mi sono sentita una madre di merda. Tante volte. 

Ho pianto. Infinitamente. 

Ne ho sentito la mancanza. Tutt'ora. 

Stavo per cedere. Ogni momento. 

Ma ce l'ho fatta! 

E questo vuole essere un messaggio di forza e sostegno per tutte le Mamme che credono di non riuscirci, proprio come lo credevo io.

D'altra parte di cosa non siamo capaci noi donne?

Messo da parte il piano emotivo, vi racconto praticamente come si è svolto il tutto.

Già da tempo, avevo ridotto di tanto le richieste, Ginevra prendeva il seno solamente la mattina appena sveglia per fare colazione e la sera per dormire (oltre che la notte, c'è bisogno di dirlo?). In poche settimane abbiamo eliminato la "poppata" del mattino e da lì rimaneva solo e soltanto quella più complicata da togliere, quella della nanna, perché mentre da sveglia e lucida riuscivo a spiegarle che adesso era diventata grande per prendere ancora la tetta di mamma, da addormentata non voleva sentir ragione (probabilmente anche per il dolore ai dentini dell'ultimo periodo). 

E' stata dura, ma abbiamo trovato un'alternativa per un distacco dolce. Non bere la tetta, continuando ad averci un contatto. Un pò come si comincia questa esperienza, cuore a cuore. La mia piccola ha imparato che poteva accarezzare i miei seni anche senza berli e anche se nei suoi occhi leggevo un'infinita voglia di tornare alla nostra routine, è stata forte, ha resistito ed insieme siamo riuscite a porre fine in maniera molto dolce e graduale.

Due cose hanno influito positivamente in questo percorso: il biberon e mia madre.

Il caso ha voluto che dopo due anni in cui avevo provato ad introdurle la bottiglina, con scarsi risultati, proprio in quel momento l'ha accettata. Gliela proponevo per colazione e via via anche la sera prima di dormire fino a "dimenticarsi" del seno. Creare una nuova routine ha fatto sì che Ginevra si abituasse ai nuovi ritmi accettando consapevolmente il cambiamento, anche prima di me.

La presenza di mia mamma è stata fondamentale per supporto ed aiuto (fisico). Vi racconto un aneddoto: ricordo di una mattina, Ginevra giocava in camera sua con lei ed io ero appena uscita dalla doccia, stavo per vestirmi e quando mi ha sentita è entrata in camera mia, mi ha sorpresa con il seno scoperto, ha corso verso di me e mi ha chiesto di poterlo bere. Mi è crollato il mondo addosso, ma fortunatamente è intervenuta la nonna che con una scusa l'ha distratta.

Venendo invece alla questione seno, pensavo avrei avuto qualche ingorgo, dolore o altro.. invece zero!! Essendo avvenuto tutto molto lentamente e in modo progressivo, a quanto pare anche la produzione di latte si è arrestata senza arrecarmi fastidi.

Sin dal primo giorno, mia figlia ha iniziato a mangiare tantissimo e a dormire senza risvegli (capita ancora ma solo in casi rari), il pensiero costante del seno andava scemando sempre più, e le coccole di Mamma bastavano a calmare un pianto in piena notte.

Ecco, questo è stato uno degli aspetti che mi ha sempre frenata nella decisione dello smettere di allattare. Avevo paura di non riuscire a tranquillizzare mia figlia in altri modi che non fossero la coccola del seno con cui tutti i malumori sparivano come per magia. Ed invece sì, adesso basta un abbraccio, una parola di conforto, tante coccole.. 

Abbiamo rafforzato tanto il nostro rapporto. 

Ci siamo aggrappate l'una all'altra, come a rassicurarci che non è la fine, ma solo l'inizio di un nuovo capitolo della nostra vita insieme <3 

  

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